UNA LETTERA DI TROPPO ©2022
TRAILER SPETTACOLO: https://youtu.be/cPHq2zqVzJ8
UNA LETTERA DI TROPPO
di Valerio Di Piramo
Regia di Martina Angela Quaranta
Personaggi ed interpreti:
Gilberto Lamberti – ENRICO SAVIOLI
Anna (sua moglie) – ELENA BROTTO
Antonio (amico di Gilberto) – ALBERTO TREVISAN
Paola (amica di Anna) – SARA ROETTA
Piero Girardi (truffatore) - EVARISTO GOTTARDO
Maria Manforte (anziana condomina) – TIZIANA ROSSI
Svetlana (badante “di est”) - CHIARA MAZZARETTO
Arsenio (investigatore) - EUGENIO BERTI
Armando (fratello di Arsenio) - MARCO QUAGLIATO
Arturo (fratello di Arsenio) - VINCENZO ROCCO
COSTUMI: Il Covolo
AUDIO e LUCI: Guglielmo Fioravanti, Silvano Guerra, Luca Mattiello
SCENOGRAFIE: Il Covolo
Trama:
Anna e Gilberto, moglie e marito, tornano da una breve vacanza e trovano la casa sotto sopra.
Chi sarà mai stato? Ci sono stati i ladri?
Entrambi hanno ricevuto una telefonata sospetta: una lettera avrebbe rivelato qualcosa al proprio coniuge. Ma cosa?
Due amici, o meglio complici, Antonio e Paola sono stati incaricati di cercare la lettera durante il soggiorno fuori casa. I due incontrano, però, i proprietari dell’agenzia investigativa “Luce Chiara” assunti per nascondere la lettera e mettere in disordine la casa. A questo punto della storia, chi ha affidato loro questo incarico?
Molti sono i dubbi, i sospetti attorno cui si svolge la storia.
Ci saranno due figure comiche e allo stesso tempo intriganti: la zia (così parrebbe) Maria e la signora Svetlana.
Alla base della storia vige la poca comunicabilità, il dubbio, la bugia, quest’ultima resa ancora più nota dal personaggio di Piero che, con tono umoristico, intreccia varie relazioni con molti personaggi della storia.
Come andrà a finire questo travagliato racconto? O, meglio ancora, avrà una conclusione?
Note di Regia:
Per la messinscena dello spettacolo, si è prestata attenzione alla corporeità dei personaggi come gesti psicologici per l’interpretazione degli stati emotivi.
Il disordine degli oggetti di scena sono rappresentativi di disequilibrio psicologico, motivo per cui i personaggi cercheranno di mettere in ordine l’ambiente ricostruendo contemporaneamente la propria personalità.
La comicità è resa manifesta grazie all’utilizzo di tic fisici e accenti dell’est Europa. Il susseguirsi di incastri narrativi è alternato da movimenti definiti all’interno dello spazio scenico.